Porcini, ombrelloni o finferli: nel corso di una passeggiata nel bosco ci s’imbatte, quasi ad ogni passo, in una delle innumerevoli varietà che, solitarie o in gruppo, fanno capolino dal caldo terreno boschivo. Ma dove crescono i funghi, quali specie non vanno raccolte e come vanno trattati e preparati nel modo giusto? Questi sono i quesiti principali per godersi appieno queste delizie.
Chi è autorizzato a raccogliere i funghi?
In generale, chiunque, sebbene sia imprescindibile il rispetto di determinate regole. La raccolta dei funghi è consentita solo nei giorni pari, i residenti sul Renon possono raggiungere i due chili per persona al giorno, i non residenti al massimo un chilo e devono essere muniti di permesso del comune, ottenibile versando una tassa di 8 euro per persona al giorno (situazione al 2020). In caso d’inosservanza di tali disposizioni, oltre alla multa, verrà requisito l’intero bottino.
Quali funghi si possono raccogliere?
In Alto Adige, ne esistono 6.000 varietà diverse, di cui però solo 40 sono davvero commestibili. Le star assolute sono, senza dubbio, porcini, finferli e ombrelloni che, purtroppo, vantano dei sosia non commestibili o addirittura velenosi: p.e. il porcino di fiele (Tylopilus felleus) può essere erroneamente scambiato per un porcino comune, con conseguenze fatali, dato che la sua ingestione provoca infiammazioni a stomaco e intestino. Il rischio di confusione esiste anche tra il finferlo e il velenosissimo Cortinarius rubellus. Pertanto, in caso di dubbio, è preferibile lasciarli dove sono.
Dove crescono i funghi migliori?
I funghi prediligono i punti ombrosi e umidi, nascondendosi su terreni caldi-umidi nel bosco misto e di conifere. Tuttavia, c’è una regola che vale sempre: la ricerca assidua aguzza la vista! I fungaioli esperti conoscono molto bene i posticini in cui trovare i funghi migliori. Importante: non raccogliere quelli vecchi e giovani! I primi contengono spesso vermi, i secondi non hanno quasi disseminato le spore per un’ulteriore crescita.
Come si puliscono i funghi?
I funghi raccolti nel bosco vanno portati a casa più freschi possibile all’interno di un cesto di vimini, allargati rapidamente su un tavolo e lavorati immediatamente. In via preferenziale vanno puliti con cura con un pennello da cucina e lavati brevemente in acqua. Importante: non lasciarli a mollo troppo a lungo perché tendono ad assorbire molta acqua, perdendo così il loro sapore. Per mantenere inalterato il loro aroma, i porcini vanno invece puliti a secco.
Come si esalta al meglio il loro sapore?
Risotto con i funghi, canederli ai porcini, tagliatelle ai finferli o polenta con salsa ai funghi: nei masi altoatesini, queste delizie vengono preparate, sempre fresche e con grande passione, nei modi più disparati.
Chi è autorizzato a raccogliere i funghi?
In generale, chiunque, sebbene sia imprescindibile il rispetto di determinate regole. La raccolta dei funghi è consentita solo nei giorni pari, i residenti sul Renon possono raggiungere i due chili per persona al giorno, i non residenti al massimo un chilo e devono essere muniti di permesso del comune, ottenibile versando una tassa di 8 euro per persona al giorno (situazione al 2020). In caso d’inosservanza di tali disposizioni, oltre alla multa, verrà requisito l’intero bottino.
Quali funghi si possono raccogliere?
In Alto Adige, ne esistono 6.000 varietà diverse, di cui però solo 40 sono davvero commestibili. Le star assolute sono, senza dubbio, porcini, finferli e ombrelloni che, purtroppo, vantano dei sosia non commestibili o addirittura velenosi: p.e. il porcino di fiele (Tylopilus felleus) può essere erroneamente scambiato per un porcino comune, con conseguenze fatali, dato che la sua ingestione provoca infiammazioni a stomaco e intestino. Il rischio di confusione esiste anche tra il finferlo e il velenosissimo Cortinarius rubellus. Pertanto, in caso di dubbio, è preferibile lasciarli dove sono.
Dove crescono i funghi migliori?
I funghi prediligono i punti ombrosi e umidi, nascondendosi su terreni caldi-umidi nel bosco misto e di conifere. Tuttavia, c’è una regola che vale sempre: la ricerca assidua aguzza la vista! I fungaioli esperti conoscono molto bene i posticini in cui trovare i funghi migliori. Importante: non raccogliere quelli vecchi e giovani! I primi contengono spesso vermi, i secondi non hanno quasi disseminato le spore per un’ulteriore crescita.
Come si puliscono i funghi?
I funghi raccolti nel bosco vanno portati a casa più freschi possibile all’interno di un cesto di vimini, allargati rapidamente su un tavolo e lavorati immediatamente. In via preferenziale vanno puliti con cura con un pennello da cucina e lavati brevemente in acqua. Importante: non lasciarli a mollo troppo a lungo perché tendono ad assorbire molta acqua, perdendo così il loro sapore. Per mantenere inalterato il loro aroma, i porcini vanno invece puliti a secco.
Come si esalta al meglio il loro sapore?
Risotto con i funghi, canederli ai porcini, tagliatelle ai finferli o polenta con salsa ai funghi: nei masi altoatesini, queste delizie vengono preparate, sempre fresche e con grande passione, nei modi più disparati.