04.07.2022

Il bosco: Gli alberi parlano – ma come?

C’è silenzio e un buon profumo di muschio. Gli alberi si muovono nel sole, giocano con le ombre e creano nuove immagini di luce. Il bosco lascia spazio agli esseri umani, dona loro serenità  e nuova energia. L’aria è fresca, pulita. Un solo albero copre il fabbisogno di ossigeno di dieci persone. Passeggiare ed immergersi nel bosco è da tempo una forma di terapia, il bosco è diventato una clinica per l’anima.
Ma gli alberi possono comunicare fra loro?
Anche se gli alberi trascorrono tutta la loro esistenza nello stesso posto, non sono esseri silenziosi e solitari. Nel bosco ci sono membri della loro famiglia, amici, partner commerciali e nemici. Con ognuno di questi creano un legame. La loro rete è composta dalle venature nel tronco e nelle radici, attraverso le quali la cima dell’albero comunica con la punta delle radici. Le varie parti conversano sul bisogno d‘acqua o delle sostanze nutritive. Per scambiarsi informazioni con gli altri alberi, utilizzano tappeti di funghi che ricoprono e attraversano il terreno. Nell’aria rilasciano e si scambiano profumi e odori, quasi come una connessione wi-fi. In questo modo mettono in guardia i loro simili dai parassiti.

Per mantenere sano il bosco del Renon, chi lo abita ha molto da fare. Fondamentale è prendersene cura in modo che possa prosperare. Negli anni scorsi al Renon ci sono state pesanti nevicate e forti raffiche di vento. I contadini, ormai esperti, liberano in fretta i loro boschi da alberi caduti o rami spezzati. In questo modo evitano che gli scarabei delle cortecce intacchino gli alberi sani. I tronchi interi si trasformano in mobili e in materiale da segheria, mentre il legno marcio viene venduto al teleriscaldamento del Renon. I piccoli pezzi di legno rimasti vengono immagazzinati o trasformati in pellet per la stufa da usare in inverno. Così il bosco continua ad avere il suo equilibrio e, il suo legno, resta in Alto Adige.